Fred Astaire - all'anagrafe Frederick Austerlitz (Omaha, 10 maggio 1899 – Los Angeles, 22 giugno 1987) è stato un ballerino, coreografo, attore e cantante statunitense che seppe coniugare squisitamente ballo, musica e cinema e fu indiscusso maestro del tip-tap.
Appassionato di danza sin da bambino, Fred Astaire frequenta diverse scuole di ballo, ed insieme alla sorella Adele si sposta a New York, dove si esibiscono in qualche spettacolo teatrale. Notati per il loro stile ed il loro affiatamento, in breve debuttano con successo a Broadway. In riviste come Lady Be Good, di George e Ira Gershwin, i due ballerini ottengono un vero e proprio trionfo. Verso la metà degli anni '20 approdano nei teatri di Londra, riscuotendo anche lì un buon successo.
Fred Astaire, alto, slanciato ed elegante, matura uno stile tutto suo. Con lo sfrenato scalpiccio dei suoi piedi giganteggia nel tip-tap, rendendo questa danza un vera e propria forma d'arte. Nelle sue coreografie cerca di unire il ritmo della musica jazz con l'eleganza di quella europea.
Oscar Peterson (Montreal, 15 agosto 1925 – Toronto, 23 dicembre 2007) è stato un pianista canadese di musica jazz.
Straordinario virtuoso del pianoforte è stato probabilmente uno tra i pianisti jazz più prolifici della storia della musica afroamericana. Peterson è anche autore di numerosi testi di esercizi jazz per giovani pianisti. La sua personale e sbalorditiva tecnica pianistica, al servizio di un potente swing, lo rendono stilisticamente immediatamente riconoscibile all'interno di qualsiasi contesto.
Nat King Cole Oscar Peterson Trio & Coleman Hawkins - Sw
OSCAR PETERSON "ALICE IN WONDERLAND"
Addio Oscar Peterson, il genio del piano jazz
Il pianista Oscar Peterson, leggendario per tecnica, bellezza del suono e fraseggio, è morto l'antivigilia di Natale a Toronto, Canada. Aveva 82 anni. Negli ultimi anni era diventato enorme e si muoveva con fatica. Dei vecchi tempi gli erano rimasti gli occhi buoni che tradivano l'insicurezza interiore, la facilità alle depressioni, e fino al 1993 le mani meravigliose, agilissime, capaci di coprire tredici tasti del pianoforte. Nel maggio di quell'anno un ictus gli offese la mano sinistra, riducendola a un semplice appoggio per qualche nota o accordo. Ma, sostenevano molti critici, a Peterson bastava una mano sola per surclassare tutti i colleghi. Ciò malgrado, la musica non era venuta a lui come un dono di natura. Fu il risultato di uno studio tenace del piano classico, per molte ore al giorno, al quale si costrinse fin dall'infanzia. A 14 anni (quindi nel 1939: Oscar Emmanuel Peterson nasce a Montreal il 15 agosto 1925) ha il primo importante incontro musicale, quello con il pianista Art Tatum: «È il mio maestro e amico - ha sempre ripetuto -, la persona migliore che io abbia conosciuto, il pianista più grande dell'intero arco storico del jazz». Sapeva di continuare il messaggio stilistico di Tatum e ne era orgoglioso. Si riteneva un pianista tradizionale, sebbene si fosse affacciato alla ribalta con il jazz moderno nella seconda metà degli anni Quaranta. Gli piaceva che il contenuto emozionale si coniugasse con la preparazione formale, con il bel suono, le forme giuste e le proporzioni definite. Per conseguenza non amava né Thelonious Monk né Cecil Taylor. Adorava invece Charlie Parker, senza notare di contraddirsi. Lo definiva «un genio musicale, ma assurdo come uomo: da un lato l'amore per l'arte e per la vita, dall'altro la droga e l'autodistruzione». L'altro incontro fondamentale di Peterson è quello con Norman Granz, il principe degli impresari di jazz, che lo scopre per caso nel 1949 ascoltandolo dalla radio di bordo di un taxi. Da quel momento la carriera e la fama di Peterson sono assicurate. Il rovescio della medaglia sarà un rapporto di dipendenza da Granz, personaggio autoritario che, legando a doppio filo il magico virtuoso alle proprie iniziative concertistiche e discografiche, compenserà in parte la sua insicurezza. La prima scrittura di Peterson è con il gruppo del Jazz at the Philharmonic gestito da Granz; poi il pianista riunisce un trio con Barney Kessel chitarra e Ray Brown contrabbasso. Suona fra gli altri con Ella Fitzgerald, Charlie Parker, Lester Young, Billie Holiday, Dizzy Gillespie, Sarah Vaughan. I dischi a suo nome diventano innumerevoli e i concerti si estendono a tutto il mondo. La sua formazione preferita è il trio con il contrabbasso e la batteria, o il quartetto se c'è una chitarra, ma tiene anche concerti trionfali di pianoforte solo. Accanto a Peterson, per lunghi anni, si trovano soprattutto il sommo contrabbassista danese Niels Pedersen, e il chitarrista Joe Pass che la morte gli toglie nel 1994, mentre cambiano spesso i batteristi. Dopo il malanno del 1993 la collaborazione di Pedersen diventa essenziale per il pianista: il suono e il ritmo del contrabbasso quasi compensano le carenze della mano sinistra. Nel 1997 si aggiunge al gruppo il chitarrista svedese Ulf Wakenius, Peterson si sottopone a continue cure e sembra che il peggio sia passato. Ma la cattiva sorte è ancora in agguato. Nel 2003 qualcosa si guasta nell'equilibrio psicofisico di Pedersen, e il pianista deve rinunciare al suo alter ego che si spegne nel maggio 2005. Due mesi dopo Peterson, per la prima e l'ultima volta, è osannato all'Umbria Jazz. Ai cinquemila spettatori allibiti si presenta in carrozzella. Suona ancora bene e non cessa di frequentare le sale di registrazione. Un mese fa aveva inaugurato un suo nuovo website scrivendo «Welcome to my new beginning».
Paquito D'Rivera (L'Avana, Cuba - 1948) é un sassofonista (sax contralto e clarinettista jazz). Iniziato al sax dal padre Tito, Paquito si innamora del jazz ascoltando Live at Carneige Hall di Benny Goodman. A dodici anni conosce in conservatorio Chucho Valdès e inizia la sua avventura nel jazz. Entra nel 1963 nell'orchestra del Teatro Musical de L'Avana. Nel 1967 fonda con Valdès l'orchestra cubana di musica moderna e ne diviene il direttore artistico. Qualche anno dopo, sempre con Valdès e Arturo Sandoval, partecipa alla creazione del gruppo di jazz cubano "Irakere". Nel 1976 registra in duo con il bassista danese Niels Pedersen un disco molto interessante. Nel 1980 lascia definitivamente Cuba per stabilirsi a New York. Nella Grande Mela lavora con McCoy Tyner, Dizzy Gillespie, George Coleman, Tito Puente e Astor Piazzolla. Dirige la sua band Havana/New York Ensemble che diviene una fucina di giovani talenti come Michel Camilo, Danilo Perez, Hilton Ruiz e Claudio Roditi. In questi anni predilige le collaborazioni con musicisti di estrazione latin e squisitamente jazz come Chick Corea. Nel 1989 entra nell'orchestra delle Nazioni Uniti diretta da Dizzy Gillespie e quattro anni dopo ne eredita lo scettro. Nello stessa anno mette insieme i musicisti cubani degli ultimi quarant'anni e nel 1994 ricolloca nella storia il pianista cubano Bebo Valdès. continua...
Joseph Salvatore Lovano (29 dicembre 1952, Cleveland, Ohio) è un sassofonista, clarinettista, flautista e batterista jazz.
Fino dagli anni 1970, Lovano è stato uno dei maggiori tenor-sassofonisti del mondo, aggiudicandosi tra l'altro un Grammy Award, numerose menzioni sulla rivista Down Beat da parte di molti critici musicali e dagli stessi lettori.
Jane Monheit (nata il 3 Novembre del 1977)è un vocalista di jazz del Concord Records. Lei ha anche collaborato con artisti del calibro di Michael Bublé e ha ricevuto una Grammy nominations per due delle sue registrazioni
Fred Buscaglione (nome d'arte di Ferdinando Buscaglione; Torino, 23 novembre 1921 – Roma, 3 febbraio 1960) è stato un cantante e attore italiano.
Raggiunse l'apice della carriera alla fine degli anni cinquanta, interpretando nei film e nelle canzoni il personaggio del duro gangster americano in stile anni '30 con un debole per il whisky e per le donne. È considerato uno fra i principali autori e musicisti di musica swing e jazz dell'Italia del dopoguerra.
continua... Fred Buscaglione "Guarda che luna" 1959
(Plainfield NJ, 16 agosto 1929 - New York, 15 settembre 1980) è stato un celebre pianista jazz.
Con Evans si ha la sensazione che il jazz esca da certi schemi che ricordano i sottofondi sonori ad immagini narranti avvenimenti storici lieti o meno. Il modo raffinato lascia campo alla priorità della musica su ogni tipo di subordinazione visiva. Ascoltando l'introduzione di "Blue in green", il fraseggio di "How deep is the ocean" o il canto di "Spring is here" tutto si riempie, ora questa musica apre all'immaginazione. continua...
María Dolores Fernández Pradera (Madrid, 29 de agosto de 1924), conosciuta artisticamente con il nome di María Dolores Pradera, è una cantante melódica e un attrice spagnola Dal 1945 al 1959 è stato sposata con Fernando Fernán Gómez regista di cinema e teatro, scrittore, sceneggiatore, attore spagnolo di origine peruviana.
Kenneth Gorelick (nato il 5 giugno 1956), meglio noto con il suo nome d'arte Kenny G, è un sassofonista statunitense. Ha raggiunto il successo con il suo quarto album Duotones nel 1986. Lo strumento suonato in particolare da Kenny G è il sassofono soprano, ma l'artista si esibisce anche con il sassofono contralto ed il sassofono tenore. continua...
Ástor Piazzolla (Mar del Plata, 11 marzo 1921 – Buenos Aires, 4 luglio 1992) è stato un musicista e compositore argentino , ritenuto tra i migliori virtuosi di bandoneón e in prima fila tra i riformatori della cifra stilistica e musicale del tango.
Nacque da genitori italiani, provenienti della città di Trani in Puglia, emigrati in Argentina. Fu una figura controversa nei confronti degli argentini, sia musicalmente che politicamente.
Conosciuto nella sua terra natale come El Gran Ástor o El Gato (il Gatto, per la sua abilità e ingegno) egli è considerato il più importante musicista di tango della seconda metà del ventesimo secolo (Carlos Gardel è il più importante della prima metà).
Si dice che in Argentina tutto può cambiare — tranne il tango — e Piazzolla ha infranto questa regola. La sua musica ha ottenuto consensi in Europa ed in America del Nord prima che nel suo Paese e la rivoluzione che ha apportato a questa forma musicale tradizionale lo ha allineato, forse inevitabilmente, a coloro che volevano fare anche altri cambiamenti nella società Argentina.
Clifford Benjamin Brown (Wilmington, 30 ottobre 1930 – Pennsylvania, 26 giugno 1956) è stato un trombettista statunitense. Fu uno dei capiscuola dell'Hard bop.
Nonostante la sua carriera sia durata solo 4 anni, a causa della morte prematura e improvvisa in un incidente automobilistico, Clifford Brown esercitò un notevole influsso sui trombettisti della generazione successiva, tra cui Lee Morgan, Freddie Hubbard, Booker Little, Woody Shaw, Wynton Marsalis, Nicholas Payton, Arturo Sandoval, Valery Ponomarev.
« Il musicista che ricordò di più, però, è Clifford Brown. Mi ispira anche adesso, profondamente. Era così bravo, con quella sua tromba magica, ed è morto a 26 anni per quel terribile incidente automobilistico. »
La sua breve vita e la sua luminosa carriera furono immortalate da Benny Golson nel malinconico brano "I remember Clifford".
Le Cannet, 12 dicembre 1950) è un fisarmonicista francese di musica jazz di origini italiane.
Inizia a suonare la fisarmonica a 4 anni, sotto l'influenza del padre Luciano, fisarmonicista italiano. Dopo un lungo e intenso periodo di studio (prese lezioni di trombone, armonia e contrappunto all'Accademia di Musica di Nizza), a 14 anni, nella ricerca di una espansione delle sue idee sulla fisarmonica, inizia ad ascoltare la musica jazz e rimane impressionato dal trombettista Clifford Brown, dal quale ha preso numerosi spunti. Di lui disse: "Ho copiato tutti i chorus di Clifford Brown, impressionato dal suo tono, la sua energia e il fraseggio che riusciva a sviluppare sulla tonante base ritmica di Max Roach".
Affascinato da questo nuovo mondo, era stupito che la fisarmonica non avesse ancora preso parte a questa avventura. Si impegnò a questo scopo unendosi a varie formazioni.
Bireli Lagrene & Richard Galliano - Waltz For Nicky
Fred Bongusto (nato a Campobasso, il 6 aprile del 1935) è un cantante e compositore italiano di musica leggera. Il suo vero nome è Alfredo Buongusto. Assai popolare negli anni Sessanta e Settanta come il classico cantante confidenziale all'italiana, una figura che rimanda a quella del crooner in ambiente anglo-americano, di cui Frank Sinatra è l'esempio più celebre. continua...
Chiusa la parentesi Curiosando su Wikipedia torno ai consigli del nostro maestro di jazz, di musica, e di vita Spillo Astrud Gilberto. , nata Astrud Weinert, (nata a Salvador, nello stato di Bahia, in Brasile il 29 marzo 1940) è una cantante brasiliana, popolare negli anni '60 per la canzone The Girl From Ipanema che ha vinto il premio Grammy, e altre canzoni di bossa nova e jazz samba. continua...
Il restauro di Radioscrigno della serie di dischi intitolata 'The Saga of Mr. Jelly Roll' deriva da un precedente restauro fatto nel 1950 ed edito dalla Circle in un cofanetto di 12 LP (da L-14001 a L'14012). La registrazione originale risale, infatti, al 1938 ed era costituita da 45 dischi. 'The Saga of Mr. Jelly Lord' rappresenta uno dei documenti più esclusivi e importanti sul grande jazz americano. L'opera ha attirato l'attenzione di stampa e pubblico ed ha ispirato il saggio di Alan Lomax 'Mr Jelly Roll'. Il 21 maggio del 1938 fu lo stesso Lomax ad invitare Ferdinand Joseph Morton al Coolidge Auditorium del Congresso di Washington per registrare le 3 opere, i 5 concerti, le 15 sinfonie, le parti di piano solo e di parlato, contenute nel cofanetto. La sessione di registrazione durò cinque settimane, con alcune interruzioni dovute al precario stato di salute dell'artista'. (Tratto dalle note di copertina dell'edizione Circle del 1950).
Nato a New Orleans il 20 settembre del 1885, Jelly Roll Morton, pioniere dello stile pianistico Jazz, comincia la sua carriera artistica e musicale suonando la chitarra e il mandolino nei saloni di barbiere e poi in un bordello. Proprio qui il musicista perfeziona le sue qualità di pianista e di compositore, fondendo la musicalità del ragtime e del blues, di motivi popolari e arie d'opera, con la musica della tradizione nera, meticcia e messicana. I primi duri anni della sua carriera lo rendono un musicista di eccezionale capacità tecnica, da cui hanno tratto insegnamento i pianisti della generazione successiva. Il movimento e l'elaborazione tramite riff, improvvisazione negli assoli, la ricercatezza timbrica vocale e strumentale sono le linee guide della sua creatività. Nel 1926 costituisce il complesso 'Red Hot Peppers' col quale dà vita alle più belle incisioni, curando scrupolosamente gli arrangiamenti e l'esecuzione: un feeling (raggiunto anche grazie alle lunghe prove) che ancora oggi attrae e ci fa viaggiare nei suoni dell'America degli anni '30. Ma le doti eccezionali non muteranno mai i tratti duri del carattere violento di Morton, anzi, la presunzione di essere il più grande musicista e interprete dei suoi tempi acuisce la sua arroganza. Il momento più fortunato della carriera di Morton è tra il 1926 e il 1929, ma con l'affermarsi, negli anni successivi, dello swing e delle grandi orchestre, il successo del musicista declina fino a scomparire del tutto: la progressiva emarginazione è causata anche dal suo carattere violento e dall'alcolismo. Solo nel 1938 riesce di nuovo ad incidere e a rivivere un momento di successo. Ma l'arroganza lo rende di nuovo inviso all'ambiente musicale: muore in miseria il 10 luglio del 1941, dimenticato da tutti.
Radioclub. Frank Sinatra Radioscrigno ha gia' pubblicato su RITROVAMENTI questo documento storico di grande bellezza e ha deciso di restaurarlo, per permettervi di fare il confronto tra l'audio del vecchio padellone e l'audio ripulito. L'importante ritrovamento riguarda 'The Voice', colto in un suo rapido passaggio in Italia. Nel corso del suo tour del 1953 nel nostro paese, Sinatra viene invitato dalla Rai a partecipare alla trasmissione 'Radioclub', condotta da Guido Notari. E' il 20 maggio e Sinatra arriva puntualissimo negli studi radiofonici, ma il dirigente di turno, salutandolo, si ricorda improvvisamente che l'illustre ospite non gradisce affatto cantare in una fredda sala vuota. Detto fatto, in pochi minuti, impiegati, fattorini, segretari, custodi e visitatori vengono scaraventati in sala A per fare 'pubblico'. Il cantante americano canta "Night and Day", "Laura" e "September Song". Intanto, per scaldare l'ambiente, l'attore Enzo Turco dedica dei versi napoletani all'artista statunitense e, soprattutto, si esibisce un giovane cantante, per la verita' piu' noto come attore, che spesso si aggira fra gli studi alla ricerca di una scrittura. Il cantante e' Domenico Modugno, indicato erroneamente, nella scheda contenuta nel padellone ritrovato, come Salvatore. Frank Sinatra e' curioso di sapere cosa abbia cantato quel giovanotto riccio per aver avuto tanto successo. Modugno gli fa vedere un pezzo di carta con il testo della canzone appena eseguita. Si tratta di "Ninna Nanna", scritta da Franco Nebbia, noto jazzista, che ha condotto anche la trasmissione "Il Gambero". Sinatra legge il testo, sembra interessato, ripone il biglietto nella tasca della giacca, parlotta con il giovane cantante e alla fine lo congeda affettuosamente. Cio' basta a convincere i funzionari Rai che quel giovanotto ha un futuro.
In occasione delle Feste Natalizie, Radioscrigno vi propone e vi regala "Here Comes Santa Claus", interpretata da Doris Day, accompagnata da Quartetto vocale maschile. L'incisione e' su disco Columbia, CQ 2412, depositato a norma di legge, in Italia, nel 1952. Doris Day, la biondissima attrice e cantante, e' famosa per le sue interpretazioni nel cinema brillante americano degli anni Cinquanta. Nata a Cincinnati nel 1924, e dopo aver sognato una carriera da ballerina, e' grazie alle sue notevoli doti canore che invece si impone al grosso pubblico, che ne apprezza non solo la bravura artistica, ma anche il suo famoso sorriso rassicurante, e, allo stesso tempo, estremamente sexy. I suoi film piu' noti sono: "Non sparare, baciami", "Amami o lasciami", e, soprattutto, nel 1956, "L'uomo che sapeva troppo" - di Alfred Hitchcock - che la Day interpreta a fianco di James Stewart, e dove canta "Que sera sera", il suo brano piu' noto. Grande successo ebbero anche i films, girati in coppia con Rock Hudson, tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, molto apprezzati dal pubblico, malgrado i contenuti altamente allusivi ("Il letto racconta...", "Amore ritorna"). Negli anni Settanta, l'attrice abbandona il cinema e comincia a lavorare solo per la televisione.
Il RESTAURO e la pulizia di Radioscrigno vi permettono di apprezzare, in "Here Comes Santa Claus" non solo le doti canore di Doris Day, ma anche gli effetti sonori del disco, in particolare i campanelli della slitta di Babbo Natale...
Radioscrigno ha restaurato tre 78 giri, gia' pubblicati nella sezione RITROVAMENTI, interpretati da Leopoldo Fregoli:
'Il Corno' - Societa' italiana di Fonotipia, no. 39618 n. 453;
'La fruttarola' - Societa' italiana di Fonotipia, no. 39615 n.454;
'Do, re, mi, fa'!' Societa' italiana di Fonotipia, no. 39613-614, n.1;
Queste tre canzonette, incise del 1906, fanno parte di una collana di dischi edita dalla Fonotipia di Milano, con l'autografo degli interpreti sull'etichetta e inciso sulla matrice: un prezioso cimelio, degno di un museo della musica.
Radioscrigno ha deciso questo restauro, in modo che il navigatore possa apprezzare meglio le doti canore e vocali del celebre trasformista romano.
Un nuovo restauro realizzato da Maurizio Messina e Stefano Pogelli, grazie ai mezzi del nuovo laboratorio di Radioscrigno. Ancora una volta si tratta di vecchie incisioni dell'ottobre 1954, tratte dalle riviste radiofoniche realizzate dal Quartetto Cetra, tra il 1953 e il 1955. A partire dall'ottobre 1953 va in onda sul Secondo Programma "Sassofoni e vecchie trombette. L'impossibile storia del jazz". Il titolo parla da sé: la storia del jazz riveduta e corretta da Tata, Virgilio, Felice e Cia; un alternarsi di gag e canzoni scritte appositamente per l'occasione; le orchestre sono di Francesco Ferrari - con l'arrangiamento di Puccio Roelens - e di Guido Cergoli - con l'arrangiamento di Riz Ortolani. La Cetra pubblica il meglio di queste canzoni; in particolar modo realizza due extended play, che abbiamo scovato rovistando tra i tesori della Discoteca Radio Rai. Prima di ripulirli Radioscrigno li ha pubblicati nella sezione Ritrovamenti, in modo da far ascoltare la differenza tra il suono della matrice sporcata dal tempo e la versione ripulita dal nostro laboratorio. I quattro brani del supporto Extended Play dal titolo "Sassofoni e vecchie trombette. L'impossibile storia del jazz" - Cetra EP 0517 - sono: Un turista ad Harlem di Savona e Giacobetti, con l'accompagnamento dell'Orchestra Ferrari; Al festival del jazz di Lelio Luttazzi e l'accompagnamento dell'Orchestra Ferrari; Un gettone nel Juke Box, di Savona e Zapponi, con l'accompagnamento dell'Orchestra Ferrari; Il favoloso Gershwin di Luttazzi e Zapponi. Ricordiamo alcuni particolari: esiste anche una versione molto particolare del brano Al festival del jazz, interpretata dal Quartetto con l'accompagnamento di Lelio Luttazzi e di Gorni Kramer, ospiti della rivista radiofonica "Il piccolissimo teatro del Quartetto Cetra", andata in onda nel 1955. Ricordiamo infine che, grazie ad un nuovo testo, Un gettone nel Juke Box sarà la sigla del "Piccolissimo teatro del Quartetto Cetra".
Radioclub. Frank Sinatra Radioclub. Frank Sinatra Radioscrigno ha gia' pubblicato su RITROVAMENTI questo documento storico di grande bellezza e ha deciso di restaurarlo, per permettervi di fare il confronto tra l'audio del vecchio padellone e l'audio ripulito. L'importante ritrovamento riguarda 'The Voice', colto in un suo rapido passaggio in Italia. Nel corso del suo tour del 1953 nel nostro paese, Sinatra viene invitato dalla Rai a partecipare alla trasmissione 'Radioclub', condotta da Guido Notari. E' il 20 maggio e Sinatra arriva puntualissimo negli studi radiofonici, ma il dirigente di turno, salutandolo, si ricorda improvvisamente che l'illustre ospite non gradisce affatto cantare in una fredda sala vuota. Detto fatto, in pochi minuti, impiegati, fattorini, segretari, custodi e visitatori vengono scaraventati in sala A per fare 'pubblico'. Il cantante americano canta "Night and Day", "Laura" e "September Song". Intanto, per scaldare l'ambiente, l'attore Enzo Turco dedica dei versi napoletani all'artista statunitense e, soprattutto, si esibisce un giovane cantante, per la verita' piu' noto come attore, che spesso si aggira fra gli studi alla ricerca di una scrittura. Il cantante e' Domenico Modugno, indicato erroneamente, nella scheda contenuta nel padellone ritrovato, come Salvatore. Frank Sinatra e' curioso di sapere cosa abbia cantato quel giovanotto riccio per aver avuto tanto successo. Modugno gli fa vedere un pezzo di carta con il testo della canzone appena eseguita. Si tratta di "Ninna Nanna", scritta da Franco Nebbia, noto jazzista, che ha condotto anche la trasmissione "Il Gambero". Sinatra legge il testo, sembra interessato, ripone il biglietto nella tasca della giacca, parlotta con il giovane cantante e alla fine lo congeda affettuosamente. Cio' basta a convincere i funzionari Rai che quel giovanotto ha un futuro.
La novità jazz di questo mese è un libro, "Jazz Tales", scritto da Vittorio Franchini , illustrato con più di 100 foto di Elena Carminati , corredato da 4 CD musicali e costituito da 11 racconti su altrettanti mostri sacri del genere: Art Blakey, Sonny Rollins, Bill Evans, Gil Evans, Dizzie Gillespie, Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald, Miles Davis, Ornette Coleman, Max Roach, Little Jimmy Scott.
Vittorio Franchini è uno dei critici musicali de "Il Corriere della Sera" di cui è stato inviato speciale e caporedattore. La sua attività è stata amplissima, dalla direzione di settimanali e mensili alla scrittura di sceneggiati e programmi per radio e televisione. Specialista di cultura africana, ha pubblicato una ventina di libri dedicati alla musica, all'Africa ed agli Stati Uniti fra cui "Suono nero" e "Il paese della musica felice: Louisiana, jazz, voodoo e alligatori".
Ma Vittorio Franchini non è solo critico musicale : è un intellettuale curioso e giramondo che in tutti li importanti incarichi che ha ricoperto, dirigendo tra l'altro La Domenica del Corriere e Qui Touring, ha portato la sua straordinaria sensibilità per le storie da cui nascono gli avvenimenti, compresi quelli artistici. Pioniere della biografia jazzistica in Italia, con lavori dedicati a Louis Armstrong, Duke Ellington, Lester Young, George Gerswhin, Gorni Kramer e Franco Cerri, è andato in Africa per cercare di capirne storia e attualità, divenendone un profondo conoscitore, firmando Libri essenziali come La casa delle stelle, dedicato alla cosmologia dei Dogon del Mali, Africa ama, Cercando l’uomo, Suono Nero, Il tamburo che ha creato il mondo. Il suo ultimo libro è Il paese della musica felice, un avvincente e partecipato ritratto della Louisiana, culla del jazz. Autore di testi per teatro, musica e performances multimediali, Franchini è un testimone appassionato ma non sentimentale della vicenda del jazz in Italia e in Europa. Molti dei libri di Franchini sono llustrati da immagini di Elena Carminati che è uno dei fotografi più noti in Italia in ambito jazzistico. I suoi scatti compaiono su quotidiani, riviste specializzate, enciclopedie, dischi, libri, siti (fra cui quello di Gerry Mulligan). Significativo è il suo contributo alle edizioni di Umbria Jazz e Siena Jazz. Ha pubblicato il volume "Gente del jazz", interamente dedicato al proprio lavoro di fotografa.Elena Carminati, ha il dono - grazie alla vicinanza umana con i musicisti - di sintetizzare in uno scatto la personalità di un jazzista, o l'atmosfera di un luogo: in questo libro testi e immagini si completano per creare vividi ritratti dei jazzman e della loro musica. Il libro contiene quattro CD con un’ampia antologia di brani di Jazz per accompagnare con l’ascolto le storie narrate.
Il libro è in italiano e inglese e costa 29,50 euro
Il restauro di Radioscrigno della serie di dischi intitolata 'The Saga of Mr. Jelly Roll' deriva da un precedente restauro fatto nel 1950 ed edito dalla Circle in un cofanetto di 12 LP (da L-14001 a L'14012). La registrazione originale risale, infatti, al 1938 ed era costituita da 45 dischi. 'The Saga of Mr. Jelly Lord' rappresenta uno dei documenti più esclusivi e importanti sul grande jazz americano. L'opera ha attirato l'attenzione di stampa e pubblico ed ha ispirato il saggio di Alan Lomax 'Mr Jelly Roll'. Il 21 maggio del 1938 fu lo stesso Lomax ad invitare Ferdinand Joseph Morton al Coolidge Auditorium del Congresso di Washington per registrare le 3 opere, i 5 concerti, le 15 sinfonie, le parti di piano solo e di parlato, contenute nel cofanetto. La sessione di registrazione durò cinque settimane, con alcune interruzioni dovute al precario stato di salute dell'artista'. (Tratto dalle note di copertina dell'edizione Circle del 1950).
Nato a New Orleans il 20 settembre del 1885, Jelly Roll Morton, pioniere dello stile pianistico Jazz, comincia la sua carriera artistica e musicale suonando la chitarra e il mandolino nei saloni di barbiere e poi in un bordello. Proprio qui il musicista perfeziona le sue qualità di pianista e di compositore, fondendo la musicalità del ragtime e del blues, di motivi popolari e arie d'opera, con la musica della tradizione nera, meticcia e messicana. I primi duri anni della sua carriera lo rendono un musicista di eccezionale capacità tecnica, da cui hanno tratto insegnamento i pianisti della generazione successiva. Il movimento e l'elaborazione tramite riff, improvvisazione negli assoli, la ricercatezza timbrica vocale e strumentale sono le linee guide della sua creatività. Nel 1926 costituisce il complesso 'Red Hot Peppers' col quale dà vita alle più belle incisioni, curando scrupolosamente gli arrangiamenti e l'esecuzione: un feeling (raggiunto anche grazie alle lunghe prove) che ancora oggi attrae e ci fa viaggiare nei suoni dell'America degli anni '30. Ma le doti eccezionali non muteranno mai i tratti duri del carattere violento di Morton, anzi, la presunzione di essere il più grande musicista e interprete dei suoi tempi acuisce la sua arroganza. Il momento più fortunato della carriera di Morton è tra il 1926 e il 1929, ma con l'affermarsi, negli anni successivi, dello swing e delle grandi orchestre, il successo del musicista declina fino a scomparire del tutto: la progressiva emarginazione è causata anche dal suo carattere violento e dall'alcolismo. Solo nel 1938 riesce di nuovo ad incidere e a rivivere un momento di successo. Ma l'arroganza lo rende di nuovo inviso all'ambiente musicale: muore in miseria il 10 luglio del 1941, dimenticato da tutti.
Barbra Streisand (New York, 24 aprile 1942) è una cantante, attrice, compositrice e regista nonché produttrice cinematografica statunitense.
È l'artista femminile ad aver venduto il maggior numero di dischi negli Stati Uniti, con 71 milioni di copie all'attivo solo in questo mercato. In carriera ha collezionato un premio per ciascuna categoria: due Academy Award (cinema), nove Grammy Award (musica), sei Emmy Award (televisione) e un Tony Award (teatro). continua...
Barbra Streisand - The Way We Were (1975)
Barbra Streisand - Woman in Love
Barbra Streisand - Somewhere (With IL Divo) 2006
Barbra Streisand & Neil Diamond - You Don't Bring Me Flowers
Mario Biondi (Catania, 28 gennaio 1971) è un cantante italiano. Il vero cognome di Mario Biondi è Ranno. La scelta di questo cognome è in ricordo del cognome d'arte che usava il padre, il cantante Stefano Biondi.continua...
Umberto Bindi (Bogliasco, 12 maggio 1932 – Roma, 24 maggio 2002) è stato un cantautore e cantante italiano.
Nato vicino a Genova nel 1932, insieme a Gino Paoli, Fabrizio De André e Luigi Tenco è uno dei quattro maggiori esponenti della cosiddetta scuola genovese dei cantautori, un nucleo di artisti che rinnova profondamente la musica leggera italiana.
Bindi in particolare è quello meglio preparato musicalmente, e la sua propensione per una melodia elegante e per arrangiamenti sontuosi lo avvicinano ai cantanti da classifica. Le sue migliori composizioni hanno i testi di un concittadino, il paroliere Giorgio Calabrese. Con lui dà vita ad Arrivederci (1959), alla toccante Il nostro concerto (1960), in cui mette a frutto i suoi studi in una magnifica introduzione strumentale lunga più di 70 secondi, e a Non mi dire chi sei (Festival di Sanremo 1961), mentre qualche anno dopo, con Franco Califano scrive, per Ornella Vanoni, La musica è finita (1967).
Col tempo incontra sempre maggiori difficoltà nell'ambiente musicale, in parte per la scarsa richiesta di compositori dotati del suo tocco raffinato, ma soprattutto a causa di una vergognosa discriminazione dovuta alla sua omosessualità.
Vive gli ultimi anni della sua vita in povertà; l'intervento della legge Bacchelli a sostegno degli artisti arriva tardi: poche settimane dopo, nel maggio 2002, muore in un ospedale di Roma.
Sembra ferma l'acqua chiara Ma si muove, piano piano Incomincia a fremere Ha voglia di correre Vibrazioni dell'anima Che incomincia a conoscere Emozioni semplici Che comunque abituano La nostra età ad andar sempre Dove il cuore vuole Come il mare Come il mare Io non torno più A trovare lei Lei, la spiaggia della foce Che mi ha fatto amare il mare La mi innamorai La, dinanzi a lui No, non mi son mai pentito Ma la vita mi ha cambiato Sai, da giovane è facile Poi, poi diventa difficile Si diventa cinici, pigri e malinconici Non si sa più Se val la pena di lasciarsi andare Come il mare Come il mare Ma so che tornerò Alla spiaggia della Foce Quando tornan le lampare Sarò trai pesci Che avranno tirato su Rinchiuso tra le loro reti Gettate nel più profondo mare
1941 a Mindelo, sull'isola di San Vicente, Capo Verde, Cesaria Evora è la più conosciuta interprete della "morna", stile che unisce le percussioni dell'Africa occidentale con il fado portoghese, la musica brasiliana e i canti di mare britannici.
Bic Runga è una cantante neozelandese nata il 13 gennaio 1976 , il padre è un soldato maori e la madre è una cantante di cabaret cinese . Il suo Beautiful Collision è uscito nel suo paese (dove è famosissima) nel 2002, in Europa è stato pubblicato nel marzo 2004
Ha una voce potente ma dolcissima, tutti i brani sono stati composti da lei (testi e musiche), ed è sua la produzione, inoltre suona chitarre (elettrica, acustica e 12 corde), piano, batteria, wurlitzer dobro e armonica. Un'artista incredibile. La musica che esce da questo CD è un mix di pop, rock, jazz, emozioni, bellezza e dolcezza. Beautiful Collision va ascoltato a luce soffusa, con un buon bicchiere di vino, chiudendo gli occhi per lasciarsi trasportare dalla volce incantevole di Bic Runga. Il mio brano preferito è quello che dà il titolo all'album: Beautiful Collision. Desidero anche sottolineare come Bic Runga oltre a comporre musica stupenda, scriva anche testi bellissimi:
Etta Jones è stata una cantante americana, è stata estremamente sottovalutata e che raramente ha ricevuto il riconoscimento ampiamente meritato. Forse il motivo principale del oscuramento della sua grandezza è stato che in quel periodo ci sono state molte grandi voci del jazz femminile sulla scena, e che del fatto che è stata spesso confusa con la grande Etta James.
Etta James , il cui vero nome è Jamesetta Hawkins e soprannominata anche Miss Peaches, (25 gennaio 1938) è una cantante statunitense jazz, blues, R&B e gospel.
continua... Etta James & Dr.John - I'd Rather Go Blind ( Blind Girl)